Traduzione libro “Pokemon: The Animation”, capitolo con le informazioni canoniche sul padre di Ash

english icon_Satoshipedia_okTakeshi Shudo, il creatore della serie animata Pokemon (che purtroppo ci ha lasciati qualche anno fa) nel 1997 e nel 1999 pubblicò due libri intitolati Pocket Monsters: The Animation volume 1 e 2, in cui ha svelato alcuni dei più grandi misteri della serie Pokemon.

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Di tutto il primo volume sono riuscita a trovare online il capitolo riguardante la storia della famiglia di Ash, che io, grazie al fondamentale aiuto del mio amico Vincy Allenatore, ho tradotto in italiano in modo da farlo leggere anche a voi  🙂

Quello che state per leggere è un dialogo tra Ash e la mamma Delia tratto da un capitolo del primo volume.

«…Non riesco a dormire.» Disse Ash.
Delia gli rispose, colpendo il cuscino di Ash:
«Certo, posso capire come ti senti. Tutti i ragazzi di dieci anni e più mirano a diventare allenatori di pokémon in questa città. Tuo padre…. tuo nonno…. e anche tu.»
Quando nominò il padre e il nonno di Ash, il cuscino divenne come un sacco da Boxe.
«Papà e Nonno…»
Un ricordo di quando Ash aveva cinque anni riaffiorò nella mente del ragazzo.
***
Si trattò del giorno in cui gli regalarono un PC per la prima volta
Delia disse, fissando il nuovo PC:
«Tesoro, devo dirtelo. Pensi che tuo padre e tuo nonno siano dei grandissimi allenatori, vero?»
Ash ne era convinto, certamente.
«Ehi Mamma! Com’è il mio papà? Che tipo di uomo è mio nonno?»
Quando il piccolo Ash lo chiedeva, Delia gli dava sempre la stessa risposta.
«Tuo padre e tuo nonno sono degli allenatori molto surreali! Probabilmente superano di gran lunga il grande Ookido Masara!»
«Surreali?» Per Ash non era una parola familiare.
«Oltre il realistico… surreale.»
«Intendi dire che sono degli uomini superiori?»
«Qualcosa del genere…»
Ma il giorno in cui venne regalato ad Ash quel PC … i superiori Papà e Nonno si trasformarono in persone diverse. Ecco come successe…
Delia appoggiò la sua testa su quella di Ash.
«Scusami caro, ti ho detto una bugia.» Disse Delia ad Ash che rimase con la bocca spalancata.
«Bugia?»
«Surreale significa superare la realtà, superiore al reale… ossia lontano dalla realtà! In altre parole, è una sciocchezza. Aspetta, dammi tregua!»
Una tregua sarebbe dovuta andare ad Ash, piuttosto che a lei.
Delia gli chiese:
«Ash, dopo aver acceso il pc avvii la connessione online, giusto?»
«Sì!» Annuì Ash
«Puoi accedere a pagine web relative ai pokémon, così forse scoprirai di più su tuo padre e tuo nonno.»
«Giusto!»
«Ma in realtà, forse non ci riuscirai.»
«Perché?»
«Perché ti ho raccontato un sacco di bugie…»
«Eh?!»
«Vedi Ash, non è una bugia che loro siano in viaggio per diventare allenatori di pokémon. Mancano da casa da un sacco di tempo e questo è un dato di fatto…»
«Oh…»
«Ma il fatto che siano diventati allenatori a tutti gli effetti…»
«Oh?»
«… Probabilmente è una bugia.»
«Una bugia?»
«Non hai mai letto in nessuna rivista o giornale che tuo padre e tuo nonno siano stati eletti tra i migliori diecimila allenatori, giusto?»
«È vero, non ho mai letto niente…»
«Ma è anche vero che solo i partecipanti più in vista agli annuali campionati della Lega Pokémon vengono ammessi tra i migliori diecimila allenatori. Ci sono moltissimi campioni che non si trovano in quella lista.»
«Ah…»
«Se provi a cercare su Internet forse trovi una risposta.»
«Internet?»
«Sì, è possibile scaricare facilmente da Internet l’elenco dei membri dell’Associazione Mondiale Allenatori di Pokémon. Sai, tutti gli allenatori ufficiali sono nella lista: ho sentito che i nomi sono un miliardo, inclusi quelli dei defunti!»
«La lista dei membri?! È la prima volta che ne sento parlare!»
«Lì puoi facilmente provare a cercare i nomi di tuo padre e tuo nonno, anche se ci sono un milione di allenatori ufficiali… Così scoprirai che non potrai trovarli neanche lì.»
«Perché?»
«In realtà, loro non sono ancora presenti nella lista. In altre parole, sembra che non siano ancora diventati dei veri e propri allenatori ufficiali.»
«Mmh»
Un lungo silenzio sospese il discorso tra Delia e Ash.
«Cosa stanno facendo adesso Papà e Nonno?» Chiese Ash.
Delia strinse le spalle.
«Non lo so, Ash! Anche se entrambi mirano ad essere allenatori, i loro nomi non compaiono nella lista. È tutto inutile…»
«È tutto inutile…»
Ash ripeté le parole della madre.
Delia odiava vederlo triste, perciò glie lo disse come se non avesse importanza.
«Questo non significa che i tuoi sforzi siano inutili! Non importa di tuo padre e tuo nonno, sta a te decidere se vuoi diventare un allenatore o meno, Ash.»
«Accidenti, stra-forte!»
«Sì, stra-forte! Molto stra-forte!»
Delia sorrise
Per lei fu un sollievo capire che Ash non rimase profondamente scioccato.
I sentimenti di Ash erano come la sua parola: stra-forti.
Suo padre e suo nonno non si trovavano lì con lui, li aveva visti solo nelle fotografie. Per cinque anni Ash sembrò non aver avuto una storia vera.
Che suo padre e suo nonno fossero stati o meno dei grandi allenatori, nella mente di Ash con cambiò il desiderio di voler diventare un allenatore di pokémon.
Tuttavia, se l’avesse scoperto su internet o anche una volta cresciuto, avrebbe potuto essere uno shock per lui.
[…]
Delia mormorava di tanto in tanto
«Il padre e il nonno di Ash, in questo momento sono in viaggio da qualche parte con l’obiettivo di diventare allenatori di pokémon. Come li invidio…»
Anche se lo mormorava solo di tanto in tanto, Ash sentì questa frase così tante volte che gli arrivò alle orecchie finché non compì dieci anni.
Era naturale che Ash sognasse di diventare allenatore di pokémon.
Delia, però, non mormorava quella frase perché era in ansia per la sicurezza del marito e del padre, ma perché amava i pokémon e voleva essere anche lei un’allenatrice.
Se Delia non avesse ereditato la locanda della mamma, sarebbe partita anche lei a dieci anni per un viaggio di formazione, proprio come Ash. Anche contro la volontà dei suoi genitori.
Si dice che per la formazione di un allenatore di pokémon è meglio partire ad una giovane età, ma lei si sentiva ancora un’adolescente….
«Se arriva qualcuno che vuole ereditare il ristorante di mia madre, glie lo lascio e inizio un viaggio immediatamente!»
Delia non voleva mollare.
Ma…
Fu un giorno di quando lei aveva diciotto anni. Sua madre era ancora in vita.
Lei si innamorò di un viaggiatore aspirante allenatore di pokémon, che si fermò a dormire nella locanda di sua madre. Lui si innamorò perdutamente di lei a prima vista. Anche Delia provava gli stessi sentimenti. Era molto orgogliosa, ma senza saperne il motivo lo sposò molto presto.
Però, lui poi partì per un viaggio…e non tornò mai più a casa.
A peggiorare le cose, la mamma morì per una malattia: Delia ereditò la locanda e un neonato.
«Lo ami ancora?»
Se le viene chiesto, risponde: «No, certo che no!»
Quando una donna come Delia viene abbandonata dal marito, anche se lui si ripresentasse a casa dopo dieci anni senza vergogna, lei lo ignorerebbe, perché arrabbiarsi non servirebbe a niente.
Fino alla data in cui Ash è partito per il suo viaggio, Delia ha fatto del suo meglio per crescerlo da sola.
«Perché è naturale.» Pensò Delia.

– Fonte: Articolo da cui é stato tradotto il post

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